Pearl Jam 2006: part one

“Mettiamoci qua, così vediamo quando aprono i cancelli…”

Un bar, un tendone, l’Arena di Verona di fronte.

“Sei e mezza, e ce ne andiamo dentro…”

Poi, Noè ed il suo nubifragio fanno capolino nella città scaligera.

“Stasera faranno una battaglia navale, altro che show!!!!”

Ed invece, alle 20 spiove, si entra e ci si siede. Alle 21 riprende a piovere e la pioggia ci accompagnerà per la prima parte di concerto.

“Father…ooh…oh…oh…

I see the world, feel the chill

Which way to go, windowsill

I see the worlds on a rocking horse of time

I see the verse in the rain

Ohh…ohh…ohh…ohh..“

Brividi ancroa adesso, dopo due giorni ed un altro concerto di mezzo. E’ stata la classica avventura, sofferta ed all’insegna del “Chi me l’ha fatto fare”, ma che ricorderemo per sempre!!!

Si lotta contro gli elementi, diluvio universale, Duca e Duchessa sotto l’ombrello, nonostante il doppio kway. E’ dura, ma la cornice di pubblico, la loro musica, la voce di Eddie ti fanno passare sopra qualunque cosa.

E poi, menzione d’onore, la Duchessa offre una prestazione da urlo, non si piega sotto gli elementi, sotto il freddo ma sorride e si gode lo show!!! Neanche ai tempi d’oro, forse, avrebbe fatto una cosa del genere per uno dei suoi gruppi!!!

Una scaletta da urlo, come sempre, troppe canzoni che vorresti sentire… Jeremy, Betterman, Blood…. Once, Alive ed un accenno di cover “My Verona” (My Sharona, of course!). Eddie che impazzito corre e sale i gradoni dell’arena per dare la mano alla gente sulle tribune, un finale da urlo con “Rockin’ in the free world” e “Yelleow Ledbetter” con Mike seduto ai bordi del palco.

Concerto strano, irreale, vissuto fra kway, ombrelli, freddo e vento ma l’arena è l’arena… non ci sono *azzi… Fantastico, come 6 anni fa!!!