7 Gen
2009

Posted in: Generico
By Il Dooca    5 Comments

Nevica? e io vado in giro in macchina senza capote. Che me frega?!

C’è sempre chi sta peggio… Pubblico per intero la mail di Sergio, arrivata fresca fresca qualche minuto fa.

“Bella la neve a Milano, bello sperare che nevichi talmente tanto da non poter raggiungere l’ufficio…
Brutto svegliarsi la mattina e scoprire che non è nevicato abbastanza per evitare il lavoro.

E così mentre ti asciughi da una tiepida doccia, ascoltando tutti quei finti malmostosi che alla radio si fanno domande stupide del tipo “guarda quanta neve. ma sarà peggio questa nevicata o quella del 1985?”, ti suona il cellulare. Numero sconosciuto.
Che succede a quest’ora? avrò vinto alla lotteria di ieri e non lo so ancora?
Ed invece… una telefonata dei vigili, che ti avvertono che un ramo è caduto sulla tua macchina.

E così dopo aver constatato che il lunotto posteriore si frantuma in migliaia (non centinaia) di pezzi, spargendosi nella tua macchina in ogni direzione, inizi a togliere la neve dal resto dell’auto e – come un bambino quando a natale pensa di aver finito i regali ed invece ne scopre ancora un paio sotto l’albero – scopri anche che:
– non era un ramo… era un albero!
– non solo il lunotto posteriore, ma anche il tetto e la fiancata sono state spappolate dal tronco
– siccome voglio fare il fighetta e c’ho la spider, ecco che la capote in tela è coperta da 10cm di neve e frantumi di vetro ben amalgamati insieme, in maniera che il danno si estenda di un altro migliaio di eurini abbondanti.

Con una specie di sorriso isterico ti munisci di un rigoroso sacco giallo per la raccolta differenziata del vetro e inizi un infinito supplizio togliendo tutto il vetro possibile dalla macchina. Ed ecco in agguato i soliti vecchini, i precisi nonnetti in giro che passeggiano con le mani dietro la schiena, che ricordano la nevicata del ’37 ed il freddo che faceva, che si fermano, guardano e ti chiedono: “ma l’albero che c’era qui l’hanno tolto?” e poi “è caduto proprio sulla sua macchina? e adesso cosa fa?”. Si accorgono che sono un po’ troppo malmosto in questo momento, capiscono che è meglio per loro non dialogare oltre con me e quindi mi salutano con “Beh, comunque buon anno e tanti auguri!”.

Ma va*****lo te, i tuoi auguri e ognuno dei prossimi 358 giorni del 2009!”