6 Dic
2012
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Quell’irresistibile voglia di specchio

Sono ormai diversi medi che ci siamo trasferiti al villaggio globale con il nostro “cluster” (alias Tavolone da Call Center) al decimo piano.

Come è prassi di ogni mattina, ci si può impiegare dai 10 secondi ai 3 minuti x la risalita con l’ascensore. Nell’attesa promiscua nell’angusto spazio, l’analisi delle diverse fogge umane ha la sua importanza.

E’ diverso tempo che noto l’attrazione irresistibile che porta qualsiasi essere umano a darsi un’occhiata allo specchio. Strano a dirsi, in quest’automatica attività, gli uomini la fanno da padrone; sarà forse che una Donna, con la D maiuscola, sa già di essere perfettamente acchitata e di nn aver neanche un capello fuori posto.

L’aspetto che mi sorprende di più è la totale naturalezza con cui gli uomini si facciano i beati controlli loro anche in presenza di altre persone. Va da quella fugace occhiata con mano passata ai capelli, ai più diversi ed approfonditi ritocchi finali prima dell’ingresso negli uffici.

Io che sono all’ultimo piano, sono mio malgrado “spettatore” di queste ributtanti scene del teatrino umano. Passi il rottame vivente, che si stiracchia magari controllando di nn aver una caccola in fuorigioco. Passi il belloccio (presunto tale dalla sua immaginazione) che si specchia con sguardo ammiccante quasi volesse limonare con la sua immagine riflessa. Ma vi giuro, che ci sono certi pezzi di fauna (xè almeno ammetto che appartengano alla categoria degli essere viventi) che la predono come la toletta di casa: visione approfondita del sorriso (come se avessero mangiato un panino prosciutto e rucola) e degli occhi, pettinata approfondita, infilata della camicia nel pantalone e qualsiasi bestiario di oscenità vi possa venire in mente….Ma dico io, nn sarò una figa con cui pavonarvi, ma vedervi tutti alle prese con le vostre moine, potreste anche risparmiarmelo.

Tanto quando scenderete, sarete rimasti gli stessi rutti di quando siete entrati.

 

So, what do you think?