"La Casa 139" e Bobby Conn
“L’occhio è spento, il viso di cemento…”
Prendo spunto da Elio per definire il mio stato attuale mattutino, anche se
non sono ancora diventato un monumento per piccioni!!! Diciamo solo che la
serata di ieri sera sarebbe stata meglio farla di venerdì o sabato… almeno la
mattina si poteva stare a letto!!! Ma come saggiamente disse l’Ale “Ma non
avremmo visto Bobby Conn!!!!”
Ma andiamo con ordine. Dopo un bel aperitivo con amici, ci ritroviamo alle
21:30 con un dilemma: casa o facciamo qualcosa? L’alternativa è un locale dove
andare a bere qualcosa, ma quale? Vorremo provarne uno nuovo, e così mi ricordo
di pareri favorevoli su “La Casa 139” in Ripamonti, e mi
dirigo verso la zona.
A prima vista non si darebbero due lire al locale:
- Non c’è un’indicazione a parte una targetta sopra il citofono;
- La zona alquanto malfamata;
- Sembra una casa assolutamente deserta (ed anche un po’ sfigata, ad essere
sinceri).
Non per niente ho dovuto chiamare un paio di amici per chiedere conferma del
luogo e della desolatezza che lo circonda. Avuto conferme in proposito, ci
dirigiamo al portone, citofoniamo ed entriamo alla reception. Primo colpo al
portafoglio: due tessere da 15 euri… Secondo colpo: concerto da 8 euri…
Vabbè, diamoci alle novità e proviamo, confortati anche da uno del locale che ci
dice “Suona Bobby Conn! Istrionico, ha qualcosa di Prince”.
Salite le scale, si arriva alla zona bar-concerto-console tutto insieme xè il
locale è decisamente piccolino, accogliente ma niente di eccezionale in termini
di arredamento (non che sia un punto a sfavore, sia chiaro). Un paio di drink e
ci accomodiamo ad un tavolo nell’attesa dello spettacolo, sfogliando un bello
“Zero2” alla ricerca di qualcosa di carino per la settimana (era dai tempi
universitari che non lo facevo più!!). Ironia della sorte, troviamo pure un
articolo sul fantomatico Bobby Conn, definito come totalmente eclettico, con
tratti del Rocky Horror, Freddy Mercury, Peaches e chi più ne ha, più ne metta!
Inoltre l’articolo consigliava di presentarsi vestiti stavaganti con gli
occhiali da sole…
Dopo una bella attesa, si apre il sipario e si presenta uno sul palco con un
giubbotto simile a quello nella foto su Zero2, canta in inglese ed usa delle
basi elettroniche. Inutile dirlo, per noi è Bobby Conn. Beh, pare tutto tranne
Prince, forse lo poteva sembrare quando il principe di Minneapolis se ne va in
bagno e fa un karaoke con la radio su una frequenza di folk americana. Tra una
canzone e l’altra commenta in italiano. Il mio commento la pidario “E questo
sarebbe di Chigaco? Al più è uno di Quarto Oggiaro che si è trasferito in una
pizzeria di Vito Corleone a Chicago!!!!”. Non era di certo quello che ci
sapettavamo, ma il ragazzo non se la cava poi così male. Dopo una ventina di
minuti, saluta il pubblico e ringrazia, si chiude il sipario e capiamo che era
il supporter di Bobby Conn!!! Magra figura rimediata, io e l’Ale ci guardiamo e
ci diamo degli storditi a vicenda (daltronde chi cazzo pensava che con 50
persone presenti ci fosse pure il gruppo supporter)!!!!
Altra birra, ed attendiamo Bobby. Si apre il sipario e ci si presenta davanti
una figura stile Mick Jagger da giovane, con una sfumata (per essere gentili)
tendenza all’altra sponda. L’attacco vocale non fa che conferma la prima
opinione: una voce efebica, stile “Il Principe cerca moglie” quando il bonzo di
colore si mette a cantare al matrimonio!!! Nella realtà, ha una scala vocale
notevole, passa dagli acuti ai bassi con estrema facilità. Non saprei dirvi a
quale genere musicale appartenga, c’è dentro veramente di tutto ed il
risultato non è quella accozzaglia che ci si potrebbe aspettare. La vena
sbruffona e le grandi capacità vocali ne fanno un artista piacevole e divertente
anche per noi due che non conosciamo alcun pezzo del suo repertorio. Passiamo
un’oretta divertente, ci beviamo un paio di birrette e siamo pronti per andare a
nanna. Sono le due, domani si lavora ed ho un cerchio alla testa… ma almeno ci
siamo passati una bella serata diversa dal solito!!!
Ed eccomi qua stamattina con l’occhio spento ed il viso di cemento…