Sei Nazioni: Scozia-Italia
Che dire? X chi come me segue il rugby da tempo (da piccolino il 5 nazioni su Antenne2, quando l’Italia giocava con i fratelli Cutitta, “Franchino” Properzi e via dicendo), la vittoria in Scozia ha un sapore tutto suo. E’ strano vedere quanta eco ci sia stata sui mezzi di informazione (pure Studio Aperto se n’è accorto!), tutti a paralre di rugby. E’ un po’ quel sentimento che si prova quando un gruppo di nicchia passa alla ribalta del successo, e tutti ne parlano. E tu pensi “ma i primi album erano molto più belli”!!!
Comunque sia, parlandone razionalmente, tutto questo entusiasmo non può che far bene al nostro rugby, magari invoglierà qualche ragazzo ad andare a giocare ed ad aumentare quella base di praticanti tanto necessaria ad un movimento che vuole crescere. D’altronde, il ricambio di giocatori e l’incidenza degli infortuni nel rugby è una necessità molto più pressante che negli altri sport.
Venendo alla partita, al di là dei mille meriti italiani, ci sono dei lati negativi su cui dobbiamo migliorare tanto.
Primo fra tutti, la disciplina in campo: troppi falli nelle rack e nelle mall, non li abbiamo pagati solo per la “sciagurata” insistenza degli scozzesi nel voler piantarci una metà in faccia (ma, sabato, la difesa è stata ottima).
Secondo, troppe imprecisioni nelle touche. Una squadra di rango, come pretende di essere la nazionale italiana, non può permettersi si lasciare così tante touche agli avversari, e “rubarne” così poche.
Terzo, il gioco alla mano: dobbiamo fare di più in fase di costruzione. Troppo spesso non riusciamo a superare la linea del vantaggio, errori di distribuzione e giocatori che si “isolano” senza il sostegno dei compagni. Non a caso, le nostre mete sono venute dai 3 intercetti di inizio partita e dalla forza inaudita dei nostri avanti.
Per quanto riguarda i nostri meriti, nel miglior stile italiano, la difesa è stata eccellente. Molto accorta nei placcaggi (ma come cazzo hanno fatto a non accorgersi, i commentatori della La7, del velo dell’arbitro sulla metà scozzese?) e alta nelle aperture di gioco degli scozzesi. Assolutamente superlativa la prova degli avanti, con una mischia ordinata straripante che avrebbe meritato la metà tecnica nel secondo tempo, anche se poi Troncon ha rimesso a posto le cose. Come sempre accade nel rugby, sono gli avanti a vincere le partite, i tre quarti a quanto.
Speriamo che, a fronte della nostre prestazioni (compresa quella con l’Inghilterra), gli arbitri inizino a darci il giusto rispetto che meritiamo: anche sabato ho visto non poche sbavature nella conduzione del match (mai, cmq, come quelle viste a Twickenham).
Per un bel resoconto della partita, vi rimando ad un esperto (quanto mai necessario in questo periodo di commentatori rugbistici improvvisati): Giacomo Bagnasco sul Sole24Ore.
Seguo il rugby da solo due anni ma devo dire che mi da ,al momento, molte piu emozioni del calcio. I mondiali di due anni fa su sky sono stati favolosi. A quando i prossimi?
Quest’anno in Francia! ^_^
caro duca! mando una risposta al primo messaggio che vedo qui! giusto per aggiungerti un login dal… NEPAL! Bravo, eh? Mica come il gianni dalla Mongolia… pero’, dai, e’ esotico anche questo, eh? Stammi bene, a presto!
ok il rugby è un bello sport e l’Italia non aveva ancora vinto in terra straniera al 6 nazioni… però un commento sulla "nostra vittoria in terra piacentina" me lo aspetto…
Duca, il tuo commento si avvicina ai vecchi "Punti" del Bargig….
Alcune cose del rugby mi sono ancora poco chiare ma che gran partita ha fatto l’Italia!!
Ma una partita al Mondiale non la riusciamo a vedere dal vivo? Improponibile?